La storia dello sci – Dalle origini ad oggi
Gli amanti dello sci lo sanno bene, le prime nevicate accendono il desiderio di mettere gli sci ai piedi e via!!!
Partire leggeri per una bella sciata rigenerante!
Ma, se questo non fosse possibile, bisogna ricorrere ad altri modi… Nel nostro caso, la curiosità ci ha portati alla ricerca della storia dello sci.
Scoprendo come è nato lo sci, siamo giunti a ritrovare preziose immagini dello sci a Sappada, che ci hanno fatto rivivere più di un secolo di storia di questa bellissima vallata.
La storia dello sci – indice
- Un po’ di storia
- Quando è nato lo sci
- Dov’è nato lo sci
- Lo sci diventa uno sport
- Lo sci in Italia
- Lo sci a Sappada
Un po’ di storia dello sci
Chissà se anche in antichità lo scivolare sulla neve scatenava negli uomini emozioni forti come accade per noi oggi, quando, dopo aver messo gli sci ai piedi, ci lasciamo andare ritrovando una nuova dimensione.
Quello che sappiamo è che gli sci, anche se molto diversi da come li conosciamo oggi, sono stati sicuramente il più antico mezzo di locomozione utilizzato dall’uomo per spostarsi sui terreni innevati.

Quando è nato lo sci?
Non esiste una datazione certa sulla nascita dello sci, ma le ricerche hanno attribuito l’utilizzo degli sci a partire dal paleolitico.
Questi sci, intesi come rudimentali assi di legno ricoperte di pelle per non scivolare e attutire i rumori durante i movimenti, servivano a spostarsi senza affondare nella neve.
Tra i più antichi ritrovamenti di sci di legno ci sono quelli rinvenuti a Hoting, in Svezia, ben conservati e databili circa al 2500 a.C.
Ulteriori fonti sono delle pitture rupestri raffiguranti uomini con degli sci ai Piedi in Norvegia.
Le testimonianze affermano che gli sci venivano utilizzati anche in Siberia e in Asia Minore fin dal 2000 a.C.
Dove è nato lo sci?
Considerando valida la teoria di alcuni ricercatori, la diffusione dello sci si può dividere in tre correnti territoriali, che hanno come punto di diramazione la zona dell’Asia Centrale tra Siberia e Mongolia, sui Monti Altai.
Da qui, una corrente risalì l’Asia arrivando in Alaska e Canada attraverso lo Stretto di Bering; la seconda giunse in Asia Minore e nei Balcani, mentre la terza, attraversando la Siberia verso ovest, raggiunse i paesi scandinavi.
Gli inventori dello sci, visti in chiave moderna, furono i Lapponi, veri specialisti della tecnica.
Per spostarsi più agevolmente, questo popolo utilizzava uno sci lungo e sottile al piede destro, mentre il sinistro montava uno sci più corto ricoperto di pelle di foca.
Lo sci diventa uno sport
Lo sci inteso come sport nacque nell’800 in Norvegia, grazie all’invenzione del Telemark.
Questo stile, che rivoluzionava la tecnica conosciuta fino ad allora, consentiva di curvare e frenare.
La prima gara di sci avvenne nel 1843 a Tromso, in Norvegia, alla quale seguirono altre competizioni sportive, come ad Oslo nel 1860.

Dalla metà dell’800 lo sci ebbe grande diffusione in Canada e nelle zone minerarie della California e del Nevada, rimanendo ancora poco diffuso sulle Alpi.
Nel 1884 si svolse la prima gara di fondo in Norvegia, su una distanza di ben 200 km, vinta in 21 ore dal lappone Lars Tourda.
Un’altra impresa rilevante fu quella del norvegese Fridtjof Nansen, che nel 1888 attraversò sugli sci la Groenlandia.
Il resoconto della traversata fu pubblicato nel 1890, facendo crescere l’interesse per lo sci in tutta Europa.
Lo sci in Italia
In Italia lo sci iniziò a diffondersi verso la fine del 1880, grazie alle imprese di alcuni appassionati, come l’alpinista Edoardo Martinori che, nel 1886, dopo aver compiuto con gli sci la traversata della Lapponia, riportò a casa un paio di sci suscitando grande interesse.
Da qui, lo sci, fino ad allora chiamato Ski, ebbe un effetto contagioso!
Trainati dall’ingegnere Adolfo Kind, sempre più appassionati diedero vita a veri e propri club di sciatori, gli Ski Club, primo tra tutti lo Ski Club Torino, fondato nel 1901, a cui seguirono quelli di Milano e Genova.
Questi gruppi di sciatori incominciarono a frequentare abitualmente i monti nella stagione invernale, dando il via nel 1902 alle prime gare di velocità in discesa.
In questo periodo si iniziò ad utilizzare il materiale metallico per la costruzione degli sci e venne introdotto l’uso di due bastoni.
Dalla Unione Ski Club Italiani, nel 1913 nasce la FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) e si organizzano i primi campionati italiani di sci.
Grazie alle competizioni sportive, la passione per gli sci inizia a diffondersi ben presto anche nel nostro paese, soprattutto tra le persone più benestanti.
Lo sci a Sappada
Lo sci a Sappada, inteso come attività di svago, ha visto la sua diffusione nel dopoguerra, grazie alla nascita del turismo durante i mesi invernali.
Si praticava lo sci di fondo nei vasti campi innevati di Sappada e Cima Sappada, ma la valle offriva già magnifiche passeggiate attraverso i boschi per godere di paesaggi straordinari ed escursioni verso la Digola e i Laghi d’Olbe.
Nel marzo del 1923 si tenne il Corso sciatori dell’Esercito, prima manifestazione sciistica documentata da diverse cartoline illustrate che raffigurano numerosi gruppi di sciatori sulle nevi di Sappada.



Verso la fine degli anni ’20 lo sci si diffuse ulteriormente e, oltre a qualche turista, anche tra i paesani capitava di vedere adulti e bambini con gli sci ai piedi.
L’inizio degli anni ’30 vide una notevole crescita della disciplina anche a livello agonistico.
Le competizioni sciistiche, molte delle quali organizzate dallo Sci Club Sappada, si tenevano a Sappada con molto fervore e vi partecipavano numerosi atleti.
Questo susseguirsi di gare e manifestazioni, anche di interesse rilevante, fece aumentare la passione per lo sci e la notorietà di Sappada.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la ripresa delle attività e la voglia di voltare pagina, iniziarono a nascere i primi impianti di risalita.
Le soleggiate pendenze sopra le Borgate di Granvilla e Bach si prestavano perfettamente alla discesa con gli sci, e nel 1946 il sappadino Nino Kratter costruì, recuperando un motore di un mezzo militare, una slittovia che saliva un tratto del rilievo.
Questo sistema fu presto sostituito da una seggiovia, la seggiovia Monte Ferro (la terza in Italia) che iniziò a funzionare alla fine del 1948.
La prima gara organizzata dopo la realizzazione della seggiovia Monte Ferro, fu una gara di discesa libera, il 16 gennaio 1949.


Pochi mesi dopo seguì la costruzione della seggiovia Monte Siera, inaugurata il 9 febbraio 1949.
Ci sono meravigliose cartoline che testimoniano questo periodo, che illustrano una Sappada splendida e ricca di passione per lo sci.
L’inizio degli anni ’50 vede la nascita degli skilifts dei Campetti e di Cima Sappada e l’avvento delle competizioni sciistiche femminili.
Il 29 gennaio 1950 si disputa la prima gara nazionale di sci di fondo femminile a Sappada, organizzata dallo Sci Club Sappada.
Il fermento di questo periodo non interessa solo lo sci, ma riguarda anche il pattinaggio su ghiaccio, con la fondazione del Hockey Club Sappada nel 1956.

Tra gli anni ’50 e gli anni ’60 vennero realizzati altri skilifts, tra cui la sciovia Dolomiti in borgata Lerpa e quello della Pista Nera in località Eiben.

Sappada Terra di campioni
Il coinvolgimento sportivo cresce sempre più, con un susseguirsi di trofei e manifestazioni a Sappada e su tutto l’arco alpino, che portano all’ascesa di numerosi atleti sappadini, sia a livello maschile sia femminile.
I nomi da ricordare sono tanti, le cui imprese sono raccontate in maniera eccellente nel libro “Cent’anni di sci a Sappada – Plodn” di Eliseo Sartor e Gianluca Cian, pubblicato nel dicembre 2002, che raccoglie la storia dello sci a Sappada.
In un secolo Sappada ha visto brillare molti atleti, che hanno tramandato la passione per lo sci di generazione in generazione, continuando tuttora a crescere tra i giovanissimi, tanto da attribuirle il nome di terra di campioni!
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